A partire da questa settimana, anche la Repubblica Ceca ha finalmente riaperto senza alcuna condizione le frontiere con l’Italia che, dato il basso livello di contagio registrato nell’ultimo periodo, è considerato ora paese “a basso rischio“, insieme a gran parte del resto d’Europa.
E’ quindi nuovamente possibile venire a Praga anche solo per turismo, senza doversi sottoporre a controlli sanitari preventivi e magari approfittando anche di una città non troppo affollata e delle numerosissime offerte speciali, davvero allettanti, che gli alberghi del centro cittadino stanno proponendo in questi giorni, per ripartire dopo il lungo periodo di chiusura forzata delle attività ricettive.
Ma, per chi non vive la realtà quotidiana della città e, soprattutto, non l’ha vissuta nei lunghi mesi trascorsi della pandemia, le domande e i dubbi sono sicuramente tanti e si possono sintetizzare in poche semplici questioni che li riassumono tutti, ovvero: come è messa oggi Praga nella cosiddetta fase della ripartenza? Cosa mi devo aspettare venendo lì? Quali regole e vincoli dovrò rispettare?
Per rispondere in maniera adeguata, occorre prima di tutto tornare un pochino indietro nel tempo, per scoprire in quale misura è stata subita qui in Repubblica Ceca l’emergenza sanitaria e come è stata gestita, visto che trovare queste informazioni sui media è abbastanza difficile.
Non saprei dire per quale precisa ragione, internamente alla comunità italiana che vive stabilmente nel paese ci sono stati ovviamente grandi dibattiti in merito, ma il dato di fatto è che in Repubblica Ceca il contagio è stato enormemente più limitato di quanto si è purtroppo registrato in Italia (in particolare nelle regioni del nord), per rendersene conto basta esaminare i dati aggiornati ad oggi, 17 giugno:

Forse la decisione di adottare subito l’obbligo della mascherina per tutti (già dai primi giorni di marzo) è stata quella vincente, forse si tratta di una questione climatica o forse è stata solo fortuna, difficile dirlo: quello che è certo però è che la pandemia non ha creato particolari problemi, se non di tipo economico, per via delle misure preventive di contenimento messe in atto dalle istituzioni, che hanno portato ad un lungo stop di molte attività commerciali e ricreative, nonché alla chiusura pressoché immediata delle frontiere.
Non c’è stata però una vera e propria quarantena come in Italia: salvo le primissime settimane, dove il governo raccomandava ai propri cittadini di uscire di casa solo in caso di assoluta necessità (ma senza prevedere sanzioni, controlli o autocerificazioni di sorta), purché muniti della mascherina e fatto salvo il divieto di assembramenti è stato sempre possibile uscire liberamente all’aperto: per passeggiare, fare la spesa, fare sport o qualsiasi altro tipo di necessità.
E adesso? Qual è la situazione?
Bighellonando per Praga, si può constatare come la situazione stia rapidamente tornando alla normalità: i negozi sono tutti regolamente aperti, così come bar, birrerie e ristoranti; dopo la fase della paura (a onor del vero durata abbastanza poco qui da noi) la città è gremita di persone che prendono regolarmente i mezzi pubblici, passeggiano, fanno sport, si incontrano con amici e conoscenti, affollano i tavolini dei locali e si dedicano alle loro attività quotidiane.
La mascherina, da fine maggio, non è più obbligatoria quando si sta all’aperto (anche se molti preferiscono ancora utilizzarla, specialmente nei luoghi particolarmente affollati) resta tuttavia obbligatoria all’interno dei negozi (dove è necessario disinfettare sempre anche le mani) e, soprattutto, nei mezzi pubblici, dove non sono state poste in atto misure di distanziamento, ma che vengono comunque sanificati ogni giorno prima di entrare in servizio.
Al ristorante o in qualsiasi altra attività similare (birrerie, cocktail bar) il cliente può stare seduto al tavolo sia all’interno che all’esterno senza mascherina, anche nel caso che sia in compagnia di amici e conoscenti (al momento in cui scrivo il numero massimo di persone ad un singolo tavolo è limitato a dieci), mentre i camerieri e tutto il personale sono tenuti ad indossarla, la stessa regola si applica ovviamente anche al personale dei negozi o delle attività ricettive.
Per concludere, le attrattive turistiche della città sono tutte regolarmente fruibili, anche se ovviamente resta obbligatorio l’uso della mascherina negli ambienti interni.
Aggiornamento del 6 luglio 2020:
A partire dal primo luglio è decaduto l’obbligo di utilizzare la mascherina nei negozi, nei ristoranti, sui tram e sugli autobus. Resta per il momento obbligatoria solo sulla metropolitana.